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Programma dell’associazione GEM+
Per una Governance Europea Multilingue, ASBL
- Contesto politico dell’azione dell’associazione
L’articolo 3 dello Statuto stabilisce che «L’associazione ha lo scopo di promuovere la pluralità delle lingue ufficiali dell’Unione europea nella vita e nel lavoro delle istituzioni europee e dei loro ambiti di funzionamento, al fine di migliorare la governance, la comunicazione e le politiche europee. In questo contesto, l’obiettivo è anche quello di prevenire qualsiasi egemonia unilinguistica.
L’associazione non è affiliata ad alcun partito politico.»
Tale scopo si inserisce nel quadro de:
– il progetto politico formulato dal Consiglio europeo di Barcellona del 15 e 16 marzo 2002: «Conclusioni della Presidenza (44): «insegnare almeno due lingue straniere fin dalla più tenera età»;
– la risoluzione del Consiglio del 21 novembre 2008, relativa ad una strategia europea a favore del multilinguismo «per promuovere la competitività, la mobilità e l’occupabilità e come mezzo per rafforzare il dialogo interculturale»;
– le conclusioni del Consiglio dell’Unione europea (Istruzione, Gioventù, Cultura e Sport) del 14 maggio 2014 a Bruxelles «sul plurilinguismo e lo sviluppo delle competenze linguistiche»;
– l’adesione alla Carta europea del multilinguismo, depositata nel maggio 2009 in occasione delle seconde Assise europee del plurilinguismo con le varie autorità europee e nazionali.
- Campo d’azione dell’associazione
Per governance si intende qualsiasi azione, pratica o comunicazione proveniente dalle istituzioni europee e nazionali, nonché da qualsiasi organo o entità in relazione alle istituzioni, come i media, che partecipano alla costruzione dell’Europa [1].
Per pluralità di lingue si intende:
2.1 A livello di istituzioni, organi e organismi dell’Unione europea
- a) Al Parlamento europeo
Il mantenimento del multilinguismo integrale in plenaria, nonché per il lavoro delle commissioni parlamentari, la comunicazione con i cittadini e la loro informazione.
Il miglioramento della pluralità linguistica per i gruppi di lavoro informali e gli interventi dei parlamentari in sede di consultazione (promozione del multilinguismo e dell’inter-comprensione quando non è possibile la mediazione della traduzione di documenti scritti o dell’interpretazione orale).
L’istituzione di un multilinguismo integrale e non discriminatorio per il sito web e le presentazioni audiovisive del Parlamento.
- b) Alla Commissione europea + Servizio europeo per l’Azione esterna (SEAE)
L’uso, in primo luogo, delle tre lingue tradizionalmente più diffuse (tedesco, inglese, francese), – chiamate informalmente anche “lingue di lavoro” – in modo equilibrato. In questa prospettiva, sarebbe auspicabile che tale uso equilibrato ed egualitario fosse definito nel quadro di un meccanismo che ne garantisca l’attuazione e il controllo. A seguito delle sentenze del Tribunale dell’UE del settembre e del dicembre 2015, in cui il Tribunale ha constatato che la Commissione europea non ha fornito una giustificazione giuridica del trilinguismo tedesco, inglese e francese presente al suo interno in merito alle procedure di assunzione stabilite dall’EPSO, è auspicabile estendere quanto prima tale meccanismo ad altre importanti lingue europee, quali lo spagnolo, l’italiano e persino il polacco.
Sarebbe auspicabile che tutti i funzionari fossero in grado di lavorare il più rapidamente possibile in almeno tre di queste sei lingue, se necessario con l’aiuto di scrittori o traduttori e interpreti madrelingua, che potrebbero intervenire a posteriori per migliorare la redazione dei testi.
Secondo le direzioni generali e i temi interessati, si dovrebbe raccomandare l’uso di altre lingue.
Nelle loro funzioni di rappresentanza, i commissari e i funzionari dovrebbero essere incoraggiati ad esprimersi anche nella loro lingua madre.
Dovrebbero essere promossi i funzionari che, oltre alla lingua materna, dimostrino di possedere un’ottima conoscenza di almeno tre delle sei lingue summenzionate.
- c) al Consiglio europeo
Mantenere il multilinguismo integrale in sede di riunioni dei capi di Stato e di governo.
- d) Al Consiglio dell’UE
Il ripristino di un ampio multilinguismo nell’ambito delle attività dei gruppi di lavoro del Consiglio.
Al COREPER, la raccomandazione di utilizzare le tre lingue di lavoro della Commissione europea.
Mantenere il multilinguismo integrale nelle riunioni ufficiali dei ministri degli Stati membri e il più ampio multilinguismo possibile nelle loro riunioni informali.
- e) A livello della Corte dei Conti
La conservazione di diverse lingue di lavoro.
- f) A livello della Corte di Giustizia
Mantenere l’attuale multilinguismo integrale nell’interesse dei cittadini.
2.2 A livello degli organi consultivi dell’Unione europea: il Comitato economico e sociale e il Comitato delle regioni
Il mantenimento del multilinguismo integrale come per il Parlamento europeo.
Presentazione di siti web in più di due lingue.
2.3 A livello delle agenzie dell’UE
L’uso di almeno due lingue di lavoro della Commissione e di una delle lingue ufficiali dello Stato in cui ha sede l’agenzia in questione.
Questo obiettivo dovrebbe basarsi su un equilibrio tra coppie linguistiche (ad esempio inglese-francese, tedesco-francese, tedesco-inglese, ecc.).
2.4 A livello di tutte le istituzioni
- a) La comunicazione e l’informazione dei cittadini europei
La promozione del multilinguismo sui siti web delle suddette istituzioni dedicati all’informazione dei cittadini.
- b) La comunicazione rivolta alle autorità nazionali, regionali e locali degli Stati membri
La promozione del multilinguismo o almeno l’uso di tre lingue di lavoro della Commissione europea in tutta la documentazione inviata alle autorità locali degli Stati membri.
- c) I media
Chiedere ai media audiovisivi (in particolare all’Unione europea di radiodiffusione) di organizzare qualsiasi dibattito politico o culturale europeo in almeno tutte le lingue di lavoro della Commissione europea. L’azione promozionale sarà rivolta sia ai giornalisti che ai relatori.
- d) Bandi di gara d’appalto
I bandi di gara, gli inviti a presentare candidature, i bandi di concorsi, le manifestazioni di interesse, ecc. devono essere redatti almeno nelle lingue di lavoro della Commissione europea.
[1] Tale concetto è menzionato all’articolo 15, paragrafo 1, del Trattato sul Funzionamento dell’UE: «Al fine di promuovere una buona governance e garantire la partecipazione della società civile, delle istituzioni, degli organi e organismi dell’Unione che operano nel massimo rispetto possibile del principio di trasparenza».
Tale concetto è definito anche nel glossario ufficiale: http://europa.eu/legislation_summaries/glossary/governance_en.htm .
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[1] Tale concetto è menzionato all’articolo 15, paragrafo 1, del Trattato sul Funzionamento dell’UE: «Al fine di promuovere una buona governance e garantire la partecipazione della società civile, delle istituzioni, degli organi e organismi dell’Unione nel massimo rispetto possibile del principio di trasparenza».
Tale concetto è definito anche nel glossario ufficiale: http://europa.eu/legislation_summaries/glossary/governance_en.htm .